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sabato 21 aprile 2018

Stanotte - Tautogramma
Daniela Fontana



Silenziosamente salgono
sensazioni segrete
smarrite
scivolano su
sentieri scoscesi
sognando
strade senza
solitudine
sospirano
serenate
sorrisi
suoni
stelle
scintille
suggestioni...


d.f.
(foto di Francesco Fontana)


Splendida giornata Amici (Acrostico)
di Tatiana Villa


giovedì 19 aprile 2018

Angelica, affascinante addormentata (Tautogramma)
di Vittoria Alices


Assai anni addietro, Aldo, assieme ad Anna, aristocratici altolocati, avevano ansie abbastanza acute.
Avendo affrontato alcuni aborti accidentali, Anna appariva abitualmente apatica, avvilita.
«Amore adorato…» affermava Aldo accarezzandola «affliggendoti, abortirai ancora... andiamo all’aria aperta; alzati, accompagnami, andremo ad accudire alcune alci affamate arrivate all’alba! 😊».
Anna, ancora abbacchiata, alzandosi, anziché andargli appresso, andò ad adagiarsi accanto all’altarino, appositamente allestito affinché, appellandosi agli angeli, avrebbe, almeno asceticamente, avuto aiuto.
Andarono avanti altri anni. Anna appariva arresa, amareggiata; Aldo, avendo anche altre attività, appena accusava angustie, andava ad alleggerirsi.
Aveva appena appoggiato alcuni attrezzi accanto all'abete, arrivò Anna affannata: «Aldo, Aldooo! Aspetto!»
Aldo, attonito: «Aspetti?»
Allorché Anna, avvicinandosi: «Amore, ascoltami attentamente: ad aprile avremo Angelica!»
Allora Aldo, avendo afferrato, assai allegro, avvicinandosi amorevolmente all’almo addome, affermò: «Angelica? Ahahaha! Avremo Astolfo, anziché Angelica! Ahhahhahaha! Adesso andiamo, avrai appetito, anzi... "avrete" appetito! Ahahahah!» Abbracciandosi, allegri, andarono all’abitazione.
Ad aprile arrivò Angelica.
Anna, allattandola, anziché appagata, appariva ancora ansiosa: «Aldo, amore, abbiamo aspettato anni, adesso apprestati, annuncialo agli amici! Abbiamo Angelica! Attento ad avvertire anche Alina, Andromeda, Alimeria Azzorra, Adele, Albina; anziane aberranti, accorreranno ad ammirarla… avvisale accuratamente, affinché accolgano Angelica adeguatamente.
Aldo, annuì.
Appena arrivò all'aperto, avendole avvistate adunate accanto all’abazia, avvicinandosi, annunciò: «Amiche ascoltate, abbiamo appena avuto Angelica, amore assai atteso, affrettatevi ad ammirarla!»
Albina, anziana assai attaccabrighe assente all’adunanza, anziché andarla ad ammirare, arrabbiatissima, aggredì Aldo: «Aspirate ad allontanarmi? Ahhhhhh! Allora, appena Angelica arriverà all’adolescenza, accostandosi ad aggeggi acuminati avrà atroce accidente, addormentandosi!»
Aldo, angosciato, ambiva ad acquietarla: «Albina, ascoltami… »
Albina, anziché ascoltarlo, agitandosi, appariva ancora arrabbiatissima.
Allora Aldo, ansioso, andò ad avvisare Anna: «Amore, Albina ambisce ad avvelenare Angelica appena arriverà all’adolescenza! Accudiamola attentamente!».
Andarono avanti altri anni; appena Angelica addivenì all’adolescenza, ahimè, avventurandosi attraverso ambienti angusti, avvistò alcuni arnesi affusolati, ammassati all’angolo. Avventata, avvicinandosi, ambiva ad analizzarli… accidenti! Accostandosi appena, avvertì assopimento, accasciandosi addormentata.
Anna, assieme ad Aldo, accorsero accaldati: «Angelica, Angelica!»
Agghiacciati, avvistarono Angelica accasciata addosso agli aggeggi acuminati.
Addoloratissimi, adagiatala accanto all'altare, adoperando azalee, adornarono Angelica, affinché, anche addormentata, apparisse affascinante.
Allorché, assai affranti, andarono ad abitare altrove.
Attorno all’abitazione abbondavano arbusti aggrovigliati, assieme ad animali assai aggressivi. Arduo addentrarsi!
Alcuni avventori arditi, ambendo ad ammirare Angelica, avevano azzardato ad addentrarsi… adesso abitano all’Aldilà.
Adalberto, avvenente aristocratico, abile ad attraversare anche aree assai avverse, avendo appreso avvenimenti accaduti, andò ad accertarsene. Arrivato accanto all’accesso asserragliato, affermò audacemente: «Andrò avanti, arriverò all’abitazione!”.
Adoperando armi affilate, arrivò ad abbattere anche animali arrabbiatissimi, alfine, arrivato all’ambita area, avvistò Angelica.
«Adorabile!» affermò abbagliato.
Aspirava almeno ad accarezzarla, allorché, avvicinandosi, avvertì assurda agitazione… amava Angelica!
Accarezzandola ancora… assurdo! Anche addormentata, avvertì Adalberto accarezzarla!
«Angelica!» affermò allegro «alzati, andiamocene».
Angelica, ancora assonnata, appena avvistò Adalberto, avvenente, appassionato… acconsentì.
Alfine, amandosi, andarono ad abitare assieme.

domenica 5 novembre 2017

Dal diario di Dario dadaista di Domodossola (Tautogramma
di Franco Roberto Rinaudi


Diciannove dicembre duemiladodici. (D-day).
Dondolandomi dolcemente dal dromedario, dimentico della depressa Dublino, deambulai . Dopo dodicimila dune di deserto diventai demente. Dappertutto decifravo diluvianti dichiarazioni di deplorevoli deputati, datate due decenni del duecento (dopo Dante).
Dopo duecento domeniche di duro dopaggio denditrico domani, dicono, diventerò daccapo dabbene, dacché dovranno dimettermi dalla dottoresca dimora dove dimoro.
Dal dossier desecretato dovranno dichiararmi, dapprima dannato, dappresso depresso, dopo disintossicato, dipoi disinvolto, dunque dinuovo "declamatore dadaista" di delicate, delebili, dentali, dure dirompenti

Dario Depazzis

sabato 28 ottobre 2017